IL 22 GENNAIO ALLE 17 CONCERTO DEI NAIRGARTEN

Un viaggio attraverso la musica di popoli lontani, di culture ormai
passate, di voci e suoni che sembrano scomparsi, mentre invece la
loro vita è ancora lì, dentro quelle note e quegli strumenti. Basta
togliere un po’ di polvere e pizzicare le corde di un contrabbasso,
soffiare dentro un clarinetto, spingere il mantice di una fisarmonica
per ritrovare tutta la vita di quella musica, e con lei la vita e il respiro
di quei popoli.
L’ambizioso progetto dei Naigartèn è quello di ridare vita e anima
proprio a queste musiche, anche con composizioni proprie, e farne
sentire di nuovo l’odore e il sapore, insieme ai ritmi e ai suoni ritrovati
e riproposti.
Così il repertorio tradizionale della musica Klezmer, la musica degli
ebrei dell’Est Europa, come quella degli zingari Manouche e Rom e
quella dei vicini Balcani, sono l’anima di un concerto esaltante e
profondo, vivo e pulsante, frenetico e meditativo, un concerto
insomma che lascerà tracce dentro ogni ascoltatore.
Naigartèn è un gruppo nato nel marzo 2016, dove le esperienze dei
musicisti coinvolti, maturate in storici gruppi di musica klezmer e
balcanica precedenti, come la TheaterOrchestra di Moni Ovadia, i Dire
Gelt e i TriMuzike, confluiscono in un percorso di ricerca che viene
ripreso per spaziare verso altri ambiti musicali e culturali, nella
convinzione che la musica possa andare oltre limiti e confini di popoli
e nazioni, di culture e tradizioni, di diversità e intolleranze.
Con questo spirito nascono i Naigartèn, band (anzi, banda, visto che
di banda “italiana” si tratta) il cui nome può significare tutto e niente,
ma con certezza indica il nome di un vitigno e di un vino rosso, quasi
scomparsi, del bolognese, zona di residenza o frequenza instabile
del
gruppo. Un vino che (come tutti i vini) deve essere “portatore sano” di
cultura e tradizione, eletto, dal gruppo, a proprio simbolo ispiratore.
Naigartèn
Agostino Ciraci contrabbasso
Gianluca Fortini clarinetti
Gianluigi Paganelli basso tuba
Filippo Plancher voce
Salvatore Sansone fisarmonica
Giovanni Tufano chitarra, percussioni
Emilio Vallorani flauto, ottavino
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